LE NORME INTERNAZIONALI ED EUROPEE SULLA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI FRIGORIFERI

di Luca Tarantolo

Foto 1Come noto, gli impianti frigoriferi sono impianti che utilizzano energia elettrica, hanno parti in movimento e impiegano gas refrigerante in pressione che può essere pericoloso e/o inquinante.
A livello internazionale, i requisiti per la sicurezza e la salvaguardia dell’ambiente nella progettazione, la costruzione, l’installazione e il funzionamento degli impianti frigoriferi sono regolamentati dalla norma ISO 5149Refrigerating systems and heat pumps – Safety and environmental requirements”. In particolare la norma specifica i limiti della quantità di refrigerante permessa in tali sistemi nelle varie ubicazioni e classi di occupazione. Inoltre definisce i criteri per l’utilizzo in sicurezza e le raccomandazioni di protezione dell’ambiente per i differenti refrigeranti usati nella refrigerazione, nel condizionamento dell’aria e nelle pompe di calore.
Le specifiche per i refrigeranti (gas puri e miscele) sono indicate in altre norme, come ad esempio la ISO 817.
Lo standard europeo per la sicurezza degli impianti frigoriferi è la EN 378, intitolata “Sistemi di refrigerazione e pompe di calore – Requisiti per la sicurezza e l’ambiente”, la cui ultima pubblicazione ufficiale è datata 2012, attualmente in revisione.

La norma è divisa in 4 parti
La Parte 1 (Requisiti di base, definizioni, classificazione e criteri di selezione) si occupa di determinare i limiti di carica di un impianto frigorifero in base alla classificazione dei luoghi serviti, del tipo di impianto frigorifero ma, soprattutto, in base alla pericolosità del gas refrigerante.
La Parte 2 (Progetto, costruzione, test, etichettatura e documentazione) entra nel dettaglio dell’impianto, definendo i requisiti di sicurezza delle tubazioni, dei componenti e degli assiemi, stabilendo come deve essere effettuata la classificazione dell’impianto, i test e la relativa documentazione.
La Parte 3 (Sito di installazione e protezione del personale) riguarda i requisiti dei luoghi di installazione delle apparecchiature, come ad esempio le sale macchine, definendo le specifiche per l’aerazione, le porte, gli accessi, l’illuminazione, gli allarmi e i rilevatori. Riporta inoltre come deve essere equipaggiato il personale che effettua le operazioni.
La Parte 4 (Conduzione, manutenzione, riparazione e recupero) considera infine quali sono le istruzioni operative e la documentazione per la corretta conduzione e manutenzione dell’impianto. Ampia parte è poi dedicata alla gestione del gas refrigerante nelle sue operazioni di recupero, riciclo, rigenerazione, trasporto, stoccaggio e smaltimento.

La situazione della revisione delle norme internazionali e della EN378
Le ISO 5149 e ISO 817 sono state revisionate con l’ultima pubblicazione nel 2014, e uno dei motivi della revisione è stata l’integrazione con i requisiti di impiego di nuovi refrigeranti con basso GWP. Tra questi troviamo R-32, R143a ed R 1234yf che, tra l’altro, sono leggermente infiammabili. La norma ISO 5149 ha adottato la nuova classificazione A2L per distinguerli da quelli altamente infiammabili classificati A3 (ad esempio R290). Per l’ammoniaca si è introdotta la classe B2L.
La norma ISO 5149:2014 è la base per la revisione dello standard europeo EN378, che deve anche tenere conto della direttiva 2014/68/EU (PED).
In ambito europeo è l’organo tecnico CEN/TC 182 che si occupa della normazione dei requisiti nel campo della sicurezza e dell’ambiente per la progettazione, costruzione, installazione, prova, operatività, mantenimento, riparazione e disposizione dei sistemi di refrigerazione usati per raffreddamento e/o riscaldamento. Al suo interno vi sono vari gruppi di lavoro tra cui il WG06, che ha portato avanti la revisione della norma EN378, ormai in stadio avanzato, riunendosi più volte tra il 2014 e il 2015 (Monaco settembre 2014, Glasgow dicembre 2014, Bruges gennaio 2015, Berlino marzo 2015, Parigi maggio 2015).

Dalla lettura delle bozze di revisione delle parti 1 e 2, disponibili in forma di “bozza finale”, si rileva che le modifiche più importanti sono quelle relative alla cosiddetta armonizzazione con le norme ISO 5149:2014, ISO 817:2014, la direttiva 2014/68/EU (PED) e la direttiva 2006/42/EU (Macchine).
Sono state modificate alcune definizioni e termini (per esempio riguardanti le sale macchine, i componenti di sistemi di refrigerazione, apparecchi in pressione e serbatoi in pressione) ed è stata rivista la classificazione dei luoghi e i relativi esempi di sistemi.
Per quanto riguarda la classificazione dei refrigeranti, oltre ad aggiornare i valori del GWP in vista del regolamento 517/2014, si è proceduto all’allineamento con la ISO 817:2014 in relazione alla tossicità (A, B) e infiammabilità (1,2L,2,3), apportando anche modifiche all’approccio per determinare il limite di carica di refrigerante per un impianto di refrigerazione, che è dato tra il minore tra quello calcolato in base alla tossicità e quello calcolato per l’infiammabilità.
Sono stati inoltre aggiunti un capitolo sulle gestioni del rischio e migliorie sui capitoli dedicati ai sistemi di sicurezza, come ad esempio i dispositivi di limitazione della pressione elettronici, e requisiti sul rischio di esplosione. La revisione prevede inoltre l’aggiunta di alcuni allegati informativi su argomenti specifici quali tensocorrosione, test di simulazione perdita di gas, procedura di commissioning e sorgenti di innesco.
Al momento si rimane in attesa della conclusione del processo di revisione, che probabilmente avverrà nel 2016.