“Sarebbe sin troppo facile dire ora ‘noi l’avevamo detto’ quando qualche mese fa avevamo pronosticato un aumento consistente delle certificazioni qualora fossero partiti i controlli – ha dichiarato in una intervista ad Edilizia e Territorio, il settimanale del Sole 24 Ore sul mondo delle costruzioni, Carmine Battipaglia, Presidente Nazionale CNA Installazione Impianti – È infatti bastata infatti una semplice lettera del Ministero dell’Ambiente che chiedeva spiegazioni alle imprese che si erano iscritte al Registro F-gas, ma non si erano ancora certificate, per far impennare la percentuale delle imprese certificate in rapporto a quelle iscritte”.
In effetti, i numeri parlano chiaro. Prendendo in considerazione solo i dati riferiti al Regolamento 303 (refrigerazione, condizionamento d’aria e pompe di calore) si può notare che negli ultimi mesi vi è stato un deciso aumento delle persone e delle imprese iscritte al Registro f-gas e certificate. Nell’arco del 2015, infatti, il numero delle persone e delle imprese iscritte al Registro è continuato ad aumentare passando rispettivamente dalle 67.692 di gennaio alle 73.437 di dicembre e da 45.154 a 48.262.
Ma il dato più significativo è relativo al numero delle certificazioni che sono salite da 44.578 a 51.324 per le persone e da 12.964 a 19.856 per le imprese facendo crescere la percentuale del rapporto tra iscritti al registro e certificati dal 67% al 70% per le persone e dal 29% al 41% per le imprese.
“Il dato positivo non deve però far dimenticare che un gran numero di imprese operanti nel settore degli f-gas – denuncia Battipaglia – continua a lavorare senza essere in regola, praticando una vera e propria concorrenza sleale nei confronti delle imprese corrette che hanno investito tempo e denaro nella certificazione. E’ ora che il Ministero – continua – rompa gli indugi ed avvii una efficace campagna di contrasto a chi lavora senza essere certificato”.
A settembre dovrebbe essere emanato il decreto di attuazione del nuovo Regolamento europeo 517/2014 sugli f-gas: “Sarebbe francamente sconcertante – conclude il Presidente degli impiantisti CNA – farlo entrare in vigore, con tutti gli oneri e gli obblighi che comporta per le imprese, senza che non vi sia stato alcun controllo nei confronti di chi questi oneri e questi obblighi si è ben guardato dall’assolverli”.
QUI il comunicato di CNA